venerdì 13 novembre 2009

Pros and Cons

Hanno chiuso Computer Week. Si chiude una parentesi che mi ha visto pendolare su una tratta difficoltosa Lecco-Milano-Cernusco sul Naviglio in una situazione lavorativa che presentava vantaggi a livello personale solo perché mi trovavo a lavorare con alcuni amici (e con altri che... be', vabbe').


E ora sono a casa. Ci sono molti svantaggi, ovviamente.


Il vantaggio? Più tempo per scrivere e ho accettato di portare a termine un progetto molto impegnativo ma anche gratificante. Davvero interessante. E mi sono fatto una cultura su Burgundi, Franchi e Magiari



 

lunedì 12 ottobre 2009

E siamo a due

Ho tolto Detective Stories dalla cartella "Progetti". Ora dovrò dedicargli una cartella "Libri editi". Esce, finalmente. Diventa un libro, edito da 0111 Edizioni e dovrebbe essere disponibile a fine mese o a inizio novembre.


detectivestories
Devo sbrigarmi per organizzare promozioni, presentazioni e attività varie. Il tempo è poco, pochissimo, ma almeno si è verificato un cambiamento nella mia vita che potrebbe offrirmi un po' più di tempo. E ora che il mio secondo libro è fuori... si può cominciare a cercare di far pubblicare il terzo: E Venne la Bestia.

domenica 27 settembre 2009

Kryss ftagn! Ph'nglui mglw'nafh Kryss R'lyeh wgah'nagl fhtagn

Non è morto ciò che in eterno riposa


perché con il passare di strani eoni


anche la morte può morire


 


 


Ehm... tutto questo per dire che ci sono, eh. Ci sono ancora. Racconti in arrivo, un romanzo presto pubblicato. E intanto scrivo: qui.

mercoledì 15 luglio 2009

venerdì 3 luglio 2009

The running man

Promuovere un libro è un'impresa ingente. Anche solo cercare occasioni in cui presentare è un'operazione faticosa. Servono ore di navigazione in Internet, ma anche di chiacchiere e comunicazione. Poi si devono cercare contatti, inviare lettere, fare telefonate, fissare la data. Si litiga per cercare di non spendere e quindi si comncia a organizzare. Un vero lavoro, tanto che ci vorrebbe un reale ufficio stampa. Certo che se poi uno vuole anche continuare a inviare i propri altri romanzi per perseguire la speranza di vederli pubblicati da qualcuno disposto a crederci - e che non chieda soldi in cambio - l'impresa diventa ancora più ardua. Ma io non voglio certo uniformarmi a quello che fanno tutti gli altri... oh no! E allora in tutto questo marasma di pensieri, oltre all'inezia di una vita normale con la Faraona - con i nostri sogni e i nostri obiettivi - ci metto anche il desiderio di partecipare a concorsi e premi letterari e magari di scrivere pure un altro romanzo!
Sì, un vero lavoro. Decisamente. E allora "lavoro", parallelamente al "lavoro" della Faraona, fatto di passione e amore incondizionato oltre che di desiderio di fare la differenza. Ed è bello correre in questo modo. E in questo mondo. E domani siamo a Padova, alla libreria Lupo Rosso di Paola Boni, in via Temanza 11, a presentare Legame Doppio a partire dalle 16:30. E pare che, addirittura, incontreremo... UNDERWORLD76!


venerdì 5 giugno 2009

Nel calderone

Insomma, ci si prova, no?
Si tenta di giocare ancora la strada della promozione, perché credo che parlando di un romanzo si possa illustrarne le particolarità molto più di quanto posa fare una buona quarta di copertina o un'ottima immagine di copertina e con più tempo di quanto non offra un eccellente booktrailer. E allora eccoci a organizzare presentazioni. Due certe e altre tre all'orizzonte che possono concretizzarsi da un momento all'altro. Ci sono cose in ballo, ovviamente. Progetti, idee... ma anche contatti da tenere, email da scrivere, telefonate da fare.


Nel frattempo Deadective cerca la sua strada. E anche altro. In attessa di risposte, di pareri. Di giudizi.



Il futuro è un calderone, ma c'è ancora troppo fumo per capire che tipo di pietanza stiamo cucinando.

lunedì 18 maggio 2009

Come parole nel vento

Abbiamo rinunciato alla Fiera del Libro di Torino. Non ci siamo andati perché quello che avrebbe portato non giustificava la spesa che avrebbe comportato il weekend fuori casa. Andarci solo un giorno avrebbe significato una quantità di azioni da compiere tale da rendere lo sforzo notevole e forse ancora una volta superiore ai vantaggi che avremmo ottenuto.
Rimpianti? No.
Avrei assistito a presentazioni di libri di amici. Avrei visto libri di "colleghi". Avrei girato per i padiglioni prendendo contatti con altri editori, altri scrittori, altre realtà. Cose che forse un giorno avrebbero portato frutti interessanti. Forse no. Oramai comunque è tardi. Nuova pagina.
Mi è stato detto che dopo il Salone del Libro ci sarebbe stata una valutazione. Bene. Un'altra valutazione la sto aspettando (anche se non mi era stato dato alcun parametro in termini di tempo o scadenza. E mentre la vita vortica con mille cose e impegni, code e vibrisse, unghie e bocche affamate, centinaia di spese a cui far fronte e qualche piccola idea per raccimolare qualche soldo, io ricordo il periodo del servizio militare.




All'epoca, in una situazione ben poco Kryss-Friendly ho scoperto una riserva di quiete, una scorta di serenità impensata e preziosa. Mi ricordo bene quel momento. Le quattro copagnie del battaglione d'addestramento erano schierate sul piazzale della caserma di Falconara Marittima. Per ore. Sotto il sole di giugno. E ci si chiedeva cosa sarebbe successo e per quanto ancor avremmo dovuto attendere in quello statodi sospensione della ragione. E quando dubbi e riflessione si assiepavano, portando a livello di ebollizione una situazione di frustrazione già esasperata ecco una raffica di vento primaverile. Odorava di salsedine. Era fresco. E ha fatto stormire gli alberi che costeggiavano il piazzale. E le folte fronte hanno parlato, con una loro lingua segreta, fatta di fruscii e mormorii. E quello è bastato.
Oggi mi sentivo in una situazione simile. E, goccia che poteva far traboccare il vaso, il treno era in ritardo. La stanchezza - mentre attendevo sulla banchina della stazione - mi ha fatto chiudere gli occhi. E ancora una volta il vento mi ha parlato. Vento che proveniva dalle montagne, fresco e profumato. Mi ha accarezzato le guance rasate, rinfrescando la pelle mentre il resto del mio volto era tuffato nel sole caldo del mattino. E tanto è bastato. Ho riacquistato la quiete. Un perfetto momento zen.
E ora, mentre scrivo in treno, so che si ricomincia. Tornerò ad addentare le possibilità di questa vita. Grintosamente, tenacemente. Ci sono idee che aspettano di nascere. Storie che devono essere lette. Il guanto della sfida è raccolto.

giovedì 7 maggio 2009

Torino e la Casa dei Libri


courtesy of www.houseofbooks.org


 


Ecco che si avvicina il Salone del Libro. Parteciperemo: abbiamo trovato un alberghetto non troppo lontano e nella stessa struttura alloggeranno alcuni dei miei amici scrittori del forum Nuovi Autori. Sarà un po' come una gita scolastica. Legame Doppio sarà esposto presso lo stand di Asengard.


Al momento sto partecipando a un po' di premi e concorsi: per romanzi editi, per romanzi inediti, per racconti. Ci sono anche premi interessanti in palio. Vedremo vedremo...


Ho approfittato della richiesta di un'associazione culturale per compilare un documento di "media coverage", brutto termine inglese che sta a indicare tutta la copertura mediatica ricevuta da quando questa avventura letteraria è cominciata. Ovviamente mi sono concentrato su LD. Ho raccolto più di venti link a recensioni, notizie e segnalazioni e sto finendo di reperire le pagine delle riviste e di giornali su cui si parla del sottoscritto (dalla bizzarra recensione di Horror Show, all'ottima intervista de La Provincia di Lecco).


E proprio mentre finivo di compilare questo documento, ecco che una nuova realtà online si fa viva con una nuova segnalazione. Be', tanto meglio. Si tratta di House of Books (www.houseofbooks.org), che ha appena pubblicato la terza parte di uno speciale sugli autori emergenti di narrativa fantastica (un attributo qualitativo?). La redazione di House of Books è composta da tre donne e un uomo... e saranno anche loro (o almeno una parte di loro) a Torino.


E intanto? Intanto sono stato contattato da un paio di editori... ma il teorema viene confermato: quelli che si fanno sentire più rapidamente sono quelli che sono meno interessati alla sostanza del testo, quanto invece alla sostanziosità del mio eventuale conto corrente e, premurosi, vogliono alleggerirlo, offrendo la mirabolante possibilità di pubblicare un romanzo... pagando. E nemmeno poco!

venerdì 24 aprile 2009

Proprio come una lotteria

Forse è colpa di Wireman in Duma Key... è lui che parla sempre della lotéria, in spagnolo...



Idee, idee, idee! La via della scrittura è lastricata di idee. Ma non è detto che tutte queste idee possano trasformarsi poi in un nuovo romanzo. Alcune restano del dimenticatoio. Altre rimangono impresse in un quaderno, in attesa di maturare. Alcune vengono scelte, esplorate, ma poi magari trovate incomplete e mancanti e lasciate perdere. Certe volte qualcuna diventa un bocciolo di romanzo, come A Quattro Mani, inizio di romanzo horror sulla psicometria e la scrittura medianica che però non è mai andato oltre i primi quattro capitoli e da cui poi si è invece sviluppato E Venne la Bestia. Un po' questo processo mi ricorda le estrazioni del lotto: ogni pallina con un numero rappresenta una caratteristica o uno speciale evento. Quando escono i numeri giusti, quanto viene fuori che hai la combinazione vincente, ecco che il romanzo compare in maniera dirompente, arriva, si impossessa di spazi e tempi e... non ce n'è più per nessuno. Si deve scrivere. Ma non sempre avviene così. E quasi mai si tratta di un processo rapido. Bisogna dare tempo ai numeri di venir estratti. E sperare di avere in mano la combinazione vincente.

mercoledì 8 aprile 2009

Triplice attesa

Come ho scritto altre volte, l'attesa è la parte peggiore - per me - dell'essere scrittore.


Attesa di risultati, attesa di risposte, attesa di "magia".



Vivere l'attesa dei risultati significa attendere e cercare di non pensare troppo alle scadenze di concorsi e premi letterari a cui partecipo, ma anche e soprattutto, lasciare che le vendite vadano come devono andare. Certo la promozione è importante e nessuno è tanto affermato da poter snobbare l'idea di organizzare presentazioni per un proprio libro. Anche se al momento non ho più molta voglia di presentare - ancora - Legame Doppio, quando comunque la distribuzione non è delle migliori e stanno uscendo altre novità. Forse è una fase transitoria e l'entusiasmo ritornerà. Vedremo.
L'attesa di risposte è una brutta compagna. E Venne la Bestia è in giro e ci sono delle possibilità, più o meno concrete. Ma attendere che qualcuno legga, valuti e risponda è davvero davvero difficile. Soprattutto perché la mente corre da sola e tende a riempire le giornate di silenzio con elucubrazioni, sogni e speranze. C'è l'entusiasmo di chi mi sta intorno che è una coperta calda ma... ma è una coperta che avvolge solo me: dovrebbe avvolgere anche chi legge! Certo, mi aiuta a tirare avanti, ma rende l'eventuale risposta negativa un po' più dolorosa.
L'attesa della magia, invece, è qualcosa che questa voltvivo in modo più rilassato. Al momento la mia mente non è occupata da un nuovo romanzo, ma da molte idee differenti. Queste danzano, si accalcano, richiedono attenzione. Ognuna si propone come degna di nota, meritevole di impegno. E magari lo è anche. Ma non posso ancora iniziare a scrivere un altro romanzo. Non posso inseguirlo io. Un'idea scalzerà le altre, le eclisserà, e allora comincerà una nuova fare e le dita torneranno a correre e lo sguardo riprenderà a fermarsi a chilometri di distanza da ciò che sto davvero guardando.
Non rimane altro che aspettare.
...fosse facile!


martedì 31 marzo 2009

Scusa, ma quanto fai con un libro?

Mi hanno posto questa domanda l'altro giorno, mentre venivo in redazione. Perché stavo leggendo The Truth, di Terry Pratchet, un romanzo che ho riscoperto - nel senso che l'avevo cominciato e poi, non so bene per quale motivo , interrotto - su una mensola di casa. Mi ha preso così tanto che l'ho letto in bagno, in treno, in metropolitana, a casa, e anche camminando! Quindi mi hanno visto arrivare con il naso infilato nelle pagine di questo romanzo. Mi ha preso, mi ha preso molto. Non credo ci sia bisogno di raccontare quanto il romanzo sia bello, lo può testimoniare il mio modo di non riuscire a staccarmene: tanto da camminare leggendo!



E nel frattempo... be' mi dedico nuovamente a premi e concorsi. Ci sono possibilità - anche interessanti - che non possono essere ignorate. E ho vinto 100 euro in libri, essendo arrivato terzo, con il mio pulp Nailmaster 2000 al premio Orme Gialle. Molto emozionante. E ho ricevuto il commento più insolito per una mia opera: "un racconto molto schizofrenico". Devo ancora capire cosa può voler dire.


E tornando alla domanda del titolo... la risposta è stata "be', dipende dal libro".

giovedì 12 marzo 2009

Sono Felice



Be', avevo scritto un bellissimo post, entusiasta e ricco di cose interessanti, perché Sky aveva approvato un mio soggetto, un racconto noir, per farne un cortometraggio, nel senso che avrebbe prodotto un film realizzato da Baseluna basato su una storia che avevo scritto anni fa. Sarebbe stato bellissimo. Eppure quelli di Sky hanno deciso di interrompere tutto. Peccato che ormai avevano dato il via a Baseluna e che quindi questi avessero preparato la sceneggiatura, organizzato il lavoro, noleggiato le attrezzature, cercato le location, contattato i tre attori, pagato loro il biglietto aereo, cominciato a cercare le comparse, recuperato i costumi e le armi. Niente male, vero? Spero che vengano quantomeno risarciti. Peccato, era una buona occasione, sarebbe stata un'ottima voce da mettere sul mio CV di scrittore. Pazienza.
Intanto ho contattato un'importante agenzia letteraria per esplorare la possibilità di essere rappresentato da loro.
Mi chiedo quante volte si debba commettere un errore prima di imparare. Ma forse il problema non è questo, forse il problema è il mio voler sperare. Be', il risultato è stato che si sono detti molto interessati a leggere una mia opera. Se non supera le 200 cartelle mi chiedono SOLO 350 euro. Se invece supera le 200 cartelle, allora la cifra sale a 700 euro (logico, no? se ho scritto una cosa da 201 cartelle pago 350 euro in più! 350 per 1800 caratteri, devono essere parole davvero bellissime per valere una cifra simile). Ah, ma per carità, che non sia di più di 400 cartelle, eh! Manoscritti di più di 400 cartelle non verranno letti! Santo cielo, per una cifra del genere questi signori potrebbero anche sprecarsi a leggere quelle cartelle in più, no? Vabbe'... Questo post avrebbe dovuto intitolarsi I Don't Give a Damn. Era questo il titolo a cui pensavo mentre scendevo a Lecco in auto. Ma la verità è un'altra. Nonostante tutto, le piccole cose di ieri sera e di questa mattina mi hanno fatto realizzare una cosa importante, una cosa che ho scelto come titolo di questo post e di questa giornata.

giovedì 5 marzo 2009

Viaggio in Fondo alle Stelle

Settimana scorsa sono andato assieme a http://snipurl.com/d4vpi a Cuneo, per assistere alla presentazione di Simona Gervasone e del suo romanzo Erszébeth Bàthory - Sangue e Perfezione di Edizioni 0111.
Di fronte alla libreria c'era una bancarella che vendeva libri usati... quando ho visto il vascone con i vecchi Urania non ho saputo resistere: 1 euro a libro. Ne ho comperati 4.


Anni fa, ad Arluno, a casa di una mia zia (MOLTI anni fa, erano gli anni '80), in un garage polveroso ricolmo di oggetti misteriosi e abbandonati, con una vecchia auto coperta da un telo odoroso di olio e umido, mi sono imbattuto in uno scaffale ingombro di strani libretti dalla copertina bianca. Le pagine ingiallite, la carta che profumava di museo e biblioteca, ogni libro presentava un'illustrazione inscritta in una finestra circolare, un oblò. Un oblò come potevano - dovevano - esistere sulla fiancate delle astronavi che poi avrebbero pervaso le mie fantasie. Erano volumi della serie Urania. Erano a decine. Erano misteriosi come mappe sconosciute, attraenti come solo dei libri contenenti avventure e imprese possono esserlo agli occhi di un quattordicenne.
Erano il futuro, scritto da menti sognanti, diffuso dalla misteriosa Urania, dispensatrice di storie terribili e meravigliose, profetiche, catastrofiche, affascinanti e paurose. Parlavano di mutanti, alieni, città in fiamme, palazzi di cristallo, volti enigmatici, mondo inesplorati.


Dopo aver riferito la mia scoperta, mia zia mi ha comunicato che avrei potuto prenderne quanti volevo. Mio padre, mentore e guida nelle mie letture (grazie a lui ho scoperto la Cimmeria e Zamora, il Baxter Building e Asgard, Vulcano e i Klingon) mi ha invitato con entusiasmo a sceglierne qualcuno. E così ho fatto. Scegliendo in base ai titoli, alle illustrazioni. Era come aver scoperto una caverna del tesoro, uno scrigno. Quei titoli sono ora incisi nei miei ricordi
- 44 Storie di Microfantascienza
- Sam Space Spazio-Investigatore
- I Terroristi del Big Bang
- Tre Millimetri al Giorno
- I Sopravvissuti del Wyoming
- Berserker!
- Camminavano come Noi
- Viaggio in Fondo alle Stelle

Da allora, ogni due-tre mesi, avrei prelevato da quel tesoro esotico due-tre volumi. Cibo per la mia mente avida di visioni.


Febbraio 2009, Cuneo. Una fitta di mal di testa mi impedisce di godermi il momento, ma presto viene messa da parte perché, sulla bancarella, eccolo... proprio lui: Viaggio in Fondo alle Stelle, di John Maddox Roberts. Un'avventura spaziale, una space opera, un viaggio alla scoperta di mondi alieni, flotte robotiche, vascelli abbandonati e i misteri del cosmo. Quando l'avevo letto la prima volta aveva spalancato le porte dell'esplorazione spaziale alla mia fantasia, facendomi precipitare su mondi da sogno e terribili. La mia adolescenza non è stata più la stessa. La mia fantasia non è stata più la stessa. Tutto era ora possibile.
L'ho comperato, l'ho riletto d'un soffio. Ora ho potuto valutare meglio l'intreccio e lo sviluppo. Certo, ora conosco e riconosco i problemi che la sua ingenua narrazione incontra e presenta, i meccanismi semplici - quasi banali - di un modo di scrivere molto pulp, nel senso di veloce, popolare, adatto a essere letto in treno, a casa, ottimo per un libro da tenere in tasca. Che bello... è un libro che viene da un mondo in cui questa fantascienza sognante, evocativa di un futuro ricco di possibilità, aveva un vasto pubblico. Erano gli anni in cui negli Stati Uniti usciva la rivista Omni, da noi conosciuta come Futura. Il tempo in cui Ai Confini della Realtà imperversava in televisione, Stephen King e Asimov scrivevano su Playboy racconti adulti, maturi... un'epoca ruggente per la Science Fiction.




Grazie John, mi hai permesso di volare sulle tue navi, allora. E mi hai dato un altro passaggio oggi. Anche io ho fatto il mio Viaggio in Fondo alle Stelle. E ho riassaporato i sogni di allora.

mercoledì 25 febbraio 2009

A volte serve fermarsi a osservare il cammino


Ho ricevuto molte affermazioni di stima e giudizi positivi per quello che scrivo e che riesco a far pubblicare. Ieri però mi hanno fatto i complimenti per il percorso che sto facendo, per il mio cammino formativo nel campo della narrativa fantastica legata all'horror. Be', mi ha fatto molto piacere, perché acquisisco credibilità e "credenziali". Come si può leggere nelle pagine del forum Nuovi Autori (link a lato), "la strada dell'esordiente è lastricata di pubblicazioni".


E allora... ecco il mio Cursus Honorum. Con tenacia.


Romanzo


Legame Doppio, 416 pagine,ghost story, pubblicato nella collana Hellheim (horror) da Asengard Edizioni nel giugno del 2007. Disponibile nelle principali librerie.


 


Racconti


Kosmos 1, racconto di fantascienza terzo classificato al premio 666 Passi nel Delirio, organizzato da La Tela Nera, pubblicato sull’antologia omonima edita da Larcher Editore, settembre 2006. Disponibile su ordinazione.


 


Padre Nostro 2.0, racconto di fantascienza, terzo classificato al premio letterario RILL 2005, pubblicato sull’antologia Viaggio a Mondi Incantati, ottobre 2005. Distribuito in librerie specializzate.


 


La Profezia Armena, racconto horror, selezionato come puntata del serial Il Diacono, pubblicato sulla rivista Horror Mania N.11, Edizioni Master, Giugno 2005. Distribuito in edicola.


 


La Sguattera di Baiedo, racconto fantasy, secondo classificato al premio Realtà Parallele e pubblicato sulla rivista Inchiostro N.6, ottobre/novembre 2004. Distribuito in librerie specializzate.


 


Cena di Famiglia, racconto horror-comico, pubblicato sulla rivista Cult Fiction N.09, edizioni Xenia, Settembre 2004. Distribuzione in edicola.


 


Violino Metropolitano, racconto fantastico-horror, selezionato in seguito al concorso Racconti Metropolitani, realizzato da Upter e il Quotidiano Metro, pubblicato nell’antologia Racconti Metropolitani, Edup, febbraio 2004. Distribuito in librerie specializzate.


 


eBook


La Condanna, racconto horror, presente nell’ebook antologico Piccoli Orrori, edito da Scheletri.com, maggio 2006.


 

martedì 17 febbraio 2009

E la Bestia...? Arriva o no?

Fatto, finito, spedito.


E Venne la Bestia è il mio nuovo romanzo. NON È ancora il mio nuovo libro. Non so se lo diventerà, immagino di sì, ma non so ancora quando e come. Intanto è il mio nuovo romanzo. È, nel senso che ora posso dire di averlo finito. Quattro revisioni complete, con intense fasi di riscrittura. Cominciato nel novembre del 2007, scritto in treno, in metropolitana, in auto, in ufficio. A casa. Pensato sempre, discusso e meditato in continuazione.
Ricerche, documentazioni, chiacchiere con amici medici e non. E ora l'ho mandato. Ho possibilità... varie. Qualcuno mi ha detto grandi cose e mi ha spinto a tentare, osare. Vedremo... vedremo. Intanto un nuovo passo: spedito. Ora la parte più difficile: attendere.


E intanto? Intanto sempre avanti, con forza, determinazione.


A occhi aperti


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mercoledì 11 febbraio 2009

L'Italia è una repubblica fondata su... l'ipocrisia

Il paese diviso sulle sorti di una donna in stato vegetale da 17 anni, con corse legislative per decidere qualcosa a cui forse si doveva o poteva pensare prima. Tutti sulle barricate, tutti indignati. Un imprenditore uccide il ladro che trova in casa. Incriminato. Anni fa una coppia di coniugi è stata massacrata da dei ladri che erano entrati in casa. Il Brasile rifiuta l'estradizione di un terrorista italiano dicendo di temere che questi venga torturato una volta tornato in Italia, ma poi milioni di Italiani celebrano il dio del Calcio inchiodandosi gli occhi allo schermo per gustarsi Italia-Brasile. E non scordiamo Grande Fratello e X-Factor!
E poi... un'emittente televisiva rifiuta di parlare di Legame Doppio, dei suoi spettri e della gente sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale perché... perché l'horror non è adatto al nostro pubblico.


Che strano. E io che credevo che l'orrore albergasse in questo Paese.
Ma va bene, eh. Questo rifiuto è accaduto più di sei mesi fa ormai. Eppure la riflessione è di questa mattina.


Verrebbe proprio da farsi una bella risata. E invece no, apparenze apparenze. Dobbiamo restare rispettabili e seri.
Ma allora mi chiedo...



WHY SO SERIOUS...?


 

giovedì 29 gennaio 2009

Creatori di mondi


Nel validissimo corso di scrittura che sto seguendo assieme a due personaggi di tutto rispetto (http://snipurl.com/axnkp  & http://snipurl.com/axnjf) si parla degli elementi che compongono la narrazione. Tra questi spiccano i contendenti, i competitori, coloro che incarnano il conflitto su cui si basa una narrazione efficace. Questo conflitto può essere tra elementi non del tutto concreti (un personaggio e il suo desiderio di libertà, la protagonista e il tempo, ecc.), oppure tra figure contrapposte. Queste incarnano veri e propri mondi differenti (un padre in lotta con il figlio, un soldato e il suo nemico, un angelo e un demone, ecc.). Affinché i personaggi piacciano, convincano e avvincano, i loro mondi devono essere convincenti e credibili. Perché questo avvenga, il narratore deve poter creare mondi articolati, affascinanti, plausibili. Più un mondo è "reale", maggiore sarà il suo impatto nei confronti del lettore e maggiore la "forza" del personaggio, che risulterà quindi più convincente e interessante (non tanto gradito, perché magari è un personaggio "negativo" ma convincente). Questi mondi sono composti da elementi narrativi (presi a prestito dall'antropologia) che li influenzano e li caratterizzano: TOPOS - ambiente, ETHOS - comportamento, EPOS - memoria, TELOS - futuro, LOGOS - codici, GENOS - legami interpersonali, KRONOS - cambiamento. Questi elementi sono in relazione tra di loro e si influenzano vicendevolmente, sebbene molti antropologi evoluzionisti siano pronti a scommettere che il principale elemento sia il TOPOS. L'ambiente infatti è il primo caratterizzatore delle culture.




Mentre ascoltato tutto questo, pensavo a Battlestar Galactica: l'epopea di un popolo (genos) alla ricerca di una nuova patria (telos) che riesce a sopravvivere ricreando la propria società (ethos e logos) durante un esodo di massa (kronos) verso una meta leggendaria (epos).
Sebbene la flotta dei sopravvissuti costituisca l'ambiente in cui la storia si sviluppa (topos) è l'assenza dei loro mondi che crea la storia: il TOPOS viene annientato nei primi passaggi narrativi. Una narrazione efficacissima (ogni personaggio è un vero mondo a parte) dove l'assenza di uno degli elementi sorregge tutta la saga (che poi non è neanche del tutto vero, perché esistono molti ambienti).



Quella dell'epopea di un popolo in fuga è un'idea che mi affascina molto e sebbene ci siano eminenti precedenti (dall'Eneide in poi), non è da escludere che io non provi ad assaggiare questa narrazione. Di sicuro dovrò studiare. Al momento la cosa più valida di questo corso è l'indicazione degli errori da non commettere (indicazione implicita: nessuno punta indici!). Sono molto soddisfatto dall'aver scoperto che alcuni degli elementi che meno mi piacciono negli scritti di certi scrittori (la ricercatezza di termini aulici, la costruzione di popoli poco credibili, il ricorrere a lingue e noni inventati per poi tornare all'inglese, personaggi piatti o il non pensare alle conseguenze o alle origini delle personalità) e che quindi avevo interpretato come debolezze sono proprio errori e scivoloni. Certo, almeno secondo quanto detto da questo corso... perché poi rimane un'unica grande regola immutabile: de gustibus non disputandum est.


martedì 27 gennaio 2009

Writers of the Storm

Sono molteplici le fonti distrazione. E non parlo solo di quegli imput che distolgono dal lavoro che stai facendo, quanto di tutte quelle cose che possono farti deviare dalla strada che hai scelto. Impegni di lavoro, parenti, amici. La vita irrompe prepotentemente, ti prende per il bavero oppure - più spesso - per la collottola, ti scrolla e ti sogghigna. "Cosa vorresti fare, eh?!? Dove volevi andare? Non lo sai che il tuo posto è questo? Non lo sai che sono queste le cose che puoi fare... e basta?!?".




Si tratta di una vera tempesta, la vita, che cerca di stracciarti le vele, di strapparti il timone, ha correnti sotterranee che cercando di portarti fuori rotta. Serve un timoniere molto saldo per rimanere sul percorso prefissato. E serve un bravo pilota per leggere i portolani e tracciare la rotta. E poi... serve il costante, istancabile, ingrato e monotono compito di remi e muscoli. schiene curve e dita danzanti. Solo così si può arrivare alla fine. Solo così si può giungere all'ultimo giro di correzioni senza mollare tutto lungo la via. E poi? E poi bisogna scegliere cosa fare, a chi affidare questo nuovo sogno messo su carta.

giovedì 22 gennaio 2009

A denti stretti

La mente umana ricerca la sicurezza nella routine. La normalità di cose preordinate e quindi affidabili, fornisce al nostro inconscio la sicurezza che questo giorno sarà simile al precedente e, se il precedente nessun mostro è venuto a divorarci dal buio fondo della notte, allora probabilmente ce la caveremo anche oggi. Per questo motivo l'ordine viene inconsciamente percepito come un rifugio sicuro. La simmetria, la pulizia, una sequenza ordinata di eventi sono cose "positive". Questo ha fatto sì che uno dei più efficaci - e quindi usati - meccanismi narrativi si basasse proprio sull'ordine, sulla sua distruzione e rinascita. Praticamente qualunque grande racconto si basa su questa formula. Per esempio... in Inghilterra una volta c'era un re. Poi il re cadde e il regno piombò nel caos. Infine un giovinetto estrasse la spada dei re e cominciò una nuova era. Ordine, disordine, nuovo ordine: una saga secolare. Questa formula - che ricorre nelle fiabe (non per nulla i bambini amano sentirsi raccontare sempre la stessa fiaba perché così assistono alla riaffermazione delle certezze su cui stanno costruendo la propria personalità) in realtà si ripete anche nella nostra vita. La ricerca dell'ordine è uno dei nostri obiettivi. E se questo viene meno, il nostro obiettivo diventa la ricerca di un nuovo ordine. Funziona anche quando uno scrive e vuole farsi pubblicare. Ordine: la vita normale. Disordine: nasce una nuova storia che con le emozioni della sua composizione, getta scompiglio nell'ordine precedente. Ricerca del nuovo ordine: bisoga dare "realizzazione" alla storia e riuscire a pubblicarla sarebbe la giusta sublimazione di questo sforzo, sarebbe la realizzazione di un nuovo ordine, dove tutte le tessere del puzzle vanno ai propri posti.
Nel romanzo It, uno dei protagonisti vive una vita priva di ordine a causa di una forte balbuzie. Per ripristinare l'ordine, si affida a una specie di mantra: continua a ripetersi...


Stanno stretti sotto i letti
sette spettri a denti stretti


Seguire una procedura aiuta a convivere con il disordine e ci porta a tendere verso un nuovo ordine. Per questo l'efficace scrittura creativa deve essere disciplinata. L'adozione di un "modulo", di un metodo, ci serve navigare attraverso il caos. Scrivo, stampo, correggo, riscrivo. Per il momento il metodo è questo. E cerco di non guardare, non pensare a quello che potrebbe accadere domani: le scelte, le possibilità, portano scompiglio nell'ordine precostituito e a volte il nuovo ordine, fa paura. E allora scrivo, stampo, correggo e riscrivo.



A denti stretti.

martedì 20 gennaio 2009

Everybody dance, now!

Non ce la faccio.
Io non sono una di quelle persone che riesce a rimanere "immobile". Io continuo a muovermi, a pensare, ideare. A sognare. A volte pure troppo. Ci sono davvero molte cose che vorrei fare o che almeno vorrei provare.
Una cosa che ho imparato è che se c'è poco tempo perfare quello che vorrei, di sicuro non serve a niente lamentarsi di non avere tempo. Voglio scrivere? Voglio davvero? Allora il tempo deve saltare fuori. Punto. Basta lamentarsi, è il caso di darsi da fare. Basta compiangere eventuali fallimenti. Come dice il nonno di Igor - buon'anima - in Frankenstein Junior di Mel Brooks...


Se la sorte è stata amara
e mancato t'è il successo,
smetti di far castelli in aria
e vai a piangere sul...


Quindi, se voglio fare, basta indugi. Sotto! Per carità, va tutto bene, eh! Anzi, va così bene che sto cercando di essere grato ogni singola mattina.


Grato per quello che ho e per quello che avrò.


Così grato che mi vien voglia di fare la danza. Proprio come Ewan e Dio.


http://www.youtube.com/watch?v=z2eMuOUzEuU

giovedì 8 gennaio 2009

Metti un Chris a Roma...

Si va a Roma. Legame Doppio approda nella Capitale e si rivolge alla Città Eterna facendo l'occhiolino soprattutto alla sua natura di "Capitale del Cinema Italiano".



 

Eh, già!

 

I bravissimi ragazzi di Baseluna Film sono riusciti a far partecipare il Booktrailer di Legame Doppio (e anche il gustosissimo filmato di backstage) a un festival di cortometraggi (uno dei più importanti!). E l'organizzazione ci ha voluti (loro Baselunici ed io, in veste di autore del romanzo) come ospiti.

Domenica 11 gennaio, intorno alle 22,00 la serata di proiezione dei cortometraggi al Lian Club (in via degli Enotri) vedrà la presentazione di Legame Doppio. Graziano Molteni, regista di Baseluna introdurrà il booktrailer e parlerà della sua realizzazione, mentre io mi occuperò di parlare di questo romanzo meneghino in quel de Roma. Aho!

 

Mi faccio una bella sfacchinata: parto dal paesello e mi faccio un'ora di treno (domenica), poi calo sempre in treno fino all'Urbe. Ceno. Presento. Dormo in un alberghetto coi sorci. M'arzo presto (scusate, sto imparando un po' di dizione locale) riprendo er treno e vado a lavorare in redazione ('tacci loro...!). Poi a sera prendo nuovamente il treno e vado a stramazzare tra le braccia della consorte (la Faraona) nuovamente al paesello. Perché? Pubbliche relazioni: pare che il Lian Corto Festival sia un terreno molto fertile per contatti con produttori, registi, soggettisti, attori, ecc. ecc.

 

Credevo d'aver smesso di fare il PR. Ma almeno questa volta faccio il PR per me.


...e intanto qualcuno mi ha fatto un grandissimo regalo



grazie Underworld76!