mercoledì 25 ottobre 2006

Exordiens cruciatus

Esordire. È difficilissimo, una vera fatica. Non tanto per tutte quelle sere, mattine, pomeriggi e giornate passate a scrivere, rileggere, riscrivere e meditare sul tuo romanzo. Nemmeno per cercare un editore che poi decida di credere in te. La cosa difficile è bucare il velo dell'oblio e farsi vedere, notare dai lettori. Perché altrimenti le nostre parole, per quanto gridate o appassionate, restano inudite nel clamore dei moltissimi volumi che ogni mese raggiungono le librerie. Alcuni editori ti aiutano. Altri un po' meno. Resta il fatto che far sapere al mondo che un libro "c'è", è difficile. Complimenti, Angela: la tua lettera la sottoscrivo in pieno. http://cristalpen.splinder.com/

domenica 22 ottobre 2006

Il prodotto adatto

 



Io so di avere molte idee. Coccolo e coltivo le mie idee con una certa cura, con un certo amore. Riempio moleskin e quaderni di appunti, di immagini, di note. Ho intere cartelle ricolme di file con scalette e spunti per racconti, romanzi e progetti di varia natura. Però, semplicemente, a volte non si riesce proprio a mettersi a scrivere. Lo stress, il lavoro, gli impegni... no, sono tutte scuse. Il tempo per scrivere anche solo due righe ogni giorno, ogni sera, esiste. Lo si trova. In ufficio ci sono sempre almeno dieci minuti in cui sarebbe possibile aprire un file di word solo per me e arricchirlo con le parole che escono dalla mia mente. A casa nulla e nessuno mi vieterebbe di accendere il PC e proseguire qualcuno dei lavori che ho cominciato. Ma il fatto è che non sempre esiste la voglia, l'ispirazione, la disposizione d'animo adatta a fare queste cose.


Mucchio d'Ossa di Stephen King comincia con un blocco dello scrittore spettacolare. Mucchio d'Ossa di Stephen King è stato uno dei romanzi che maggiormente mi hanno fatto amare l'idea di dare significato alla propria vita scrivendo. Ma a differenza del protagonista di quel romanzo, non ho un blocco dello scrittore, io. Io ho un "tappo" dello scrittore. È come se il bacino, la vasca, dove si trova tutta la mia voglia di scrivere, a volte si intasi. Un lavandino sopra la mia testa, collegato alla punta delle mie dita. Un tubo nel cranio. Se tutto è a posto, le parole scorrono attraverso di me e si riversano in un file. Se invece si forma un tappo... Be', allora niente.


E poi a volte... è come se qualcosa si sbloccasse. Forse è il mio inconscio che non ne può più. Prima che il livello salga fin oltre il bordo del mio "lavandino", la donna delle pulizie che abita nella mia testa si reca al supermercato e compera un prodotto specifico. Lo apre, ne versa il contenuto all'interno della mia corteccia cerebrale e, tra un rimescolio di schiuma attiva, le sinapsi si liberano, risplendono smaltate di nuovo - all'aroma di limone! - e il flusso di parole riprende a scorrere. Sono 12 ore che riverso parole nei capitoli finali di un progetto che si trascina da fin troppo tempo. È bello riscoprire di saper fare quello che si ama di più.

martedì 17 ottobre 2006

Proceeding...


"Proceeding" è il termine che si utilizza nella marina anglosassone per indicare una continuazione della rotta a una velocità di manovra, ossia una velocità che permetta di far fronte a eventuali imprevisti o situazioni particolari. Lo usano soprattutto i sommergibilisti, alludendo proprio all'andatura tipicamente guardinga di questi vascelli.


"Proceeding" è anche il termine che usa Terry Pratchet nel suo ciclo della Watch del Mondo Disco e indica un particolare modo di camminare tipico di tutti i poliziotti del mondo quando sono di pattuglia. È un lento procedere in avanti con passo scivolato, una spinta più dell'anca e della coscia che non una vera e propria flessione del ginocchio. Qualcosa che ti permette di continuare a muoverti senza dispendio di energia, qualcosa che ti fa camminare lasciandoti il tempo di rimanere a pensare e riflettere.


Proceeding... Sto procedendo. Si va avanti. Devastato dall'influenza e da una pioggia di questioni di vario tipo, ho superato i tre quinti del lavoro di editing. Devo darmi una mossa e procedere con la riscrittura delle parti da sistemare.


Idee per altri romanzi e racconti si accavallano e si rincorrono e nel frattempo... Tiro Rapido.


Il 30 ottobre partecipo all'ennesima gara di scrittura di Tiro Rapido: 911 minuti per elaborare un racconto giallo o noir a tema. Nelle prime due occasioni non me la sono cavata bene. Speriamo in questa.

venerdì 6 ottobre 2006

Che periodo

Un po' di pensieri alla rinfusa.


Periodo difficile, frenetico, intenso. Una grandinata di cose da fare, pensieri e impegni. Accidenti.


666 Passi nel Delirio ancora non si è visto.


Legame Doppio slitta a febbraio.


Sto leggendo due cose meravigliose contemporaneamente. E una è un saggio del Re su come si strutturano le storie horror che funzionano. Danse Macabre. Un vero must per chi vuole capire qualcosa dell'horror. Certo si tratta di un punto di vista personale ma... ehi, a me piace.


Basta così. Si parte per la montagna.