domenica 22 ottobre 2006

Il prodotto adatto

 



Io so di avere molte idee. Coccolo e coltivo le mie idee con una certa cura, con un certo amore. Riempio moleskin e quaderni di appunti, di immagini, di note. Ho intere cartelle ricolme di file con scalette e spunti per racconti, romanzi e progetti di varia natura. Però, semplicemente, a volte non si riesce proprio a mettersi a scrivere. Lo stress, il lavoro, gli impegni... no, sono tutte scuse. Il tempo per scrivere anche solo due righe ogni giorno, ogni sera, esiste. Lo si trova. In ufficio ci sono sempre almeno dieci minuti in cui sarebbe possibile aprire un file di word solo per me e arricchirlo con le parole che escono dalla mia mente. A casa nulla e nessuno mi vieterebbe di accendere il PC e proseguire qualcuno dei lavori che ho cominciato. Ma il fatto è che non sempre esiste la voglia, l'ispirazione, la disposizione d'animo adatta a fare queste cose.


Mucchio d'Ossa di Stephen King comincia con un blocco dello scrittore spettacolare. Mucchio d'Ossa di Stephen King è stato uno dei romanzi che maggiormente mi hanno fatto amare l'idea di dare significato alla propria vita scrivendo. Ma a differenza del protagonista di quel romanzo, non ho un blocco dello scrittore, io. Io ho un "tappo" dello scrittore. È come se il bacino, la vasca, dove si trova tutta la mia voglia di scrivere, a volte si intasi. Un lavandino sopra la mia testa, collegato alla punta delle mie dita. Un tubo nel cranio. Se tutto è a posto, le parole scorrono attraverso di me e si riversano in un file. Se invece si forma un tappo... Be', allora niente.


E poi a volte... è come se qualcosa si sbloccasse. Forse è il mio inconscio che non ne può più. Prima che il livello salga fin oltre il bordo del mio "lavandino", la donna delle pulizie che abita nella mia testa si reca al supermercato e compera un prodotto specifico. Lo apre, ne versa il contenuto all'interno della mia corteccia cerebrale e, tra un rimescolio di schiuma attiva, le sinapsi si liberano, risplendono smaltate di nuovo - all'aroma di limone! - e il flusso di parole riprende a scorrere. Sono 12 ore che riverso parole nei capitoli finali di un progetto che si trascina da fin troppo tempo. È bello riscoprire di saper fare quello che si ama di più.

3 commenti:

  1. Caro Chris, non bisogna chiedere troppo a sé stessi. King scrive e fa solo quello, tutti i giorni. Noi abbiamo mille incombenze e seccature e nessuno può sbrigarle al posto nostro purtroppo. E a volte se non si scrive non è perché siamo stanchi, ma perché siamo oberati di pensieri che si affollano e, come dici tu, non riescono a scorrere attraverso il tubo che li fa defluire verso l'esterno. E con una testa che pare un alveare, c'è poco da stare allegri. Ma passerà. Prima o poi salterà quel tappo e allora ci saranno nuove pagine da riempire. Forza! Manca poco, ne sono sicura.

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  2. Come ti capisco. Io è proprio così che mi sento alle volte, ed è orribile.
    Per fortuna alla fine passa, e spesso è solo questione di prendere il via che tutto si aggiusta!
    In bocca al lupo e buona scrittura! :)

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  3. Ah, signore mie...
    grazie mille
    Non era una lamentela la mia, eh? Era un annunciare qualcosa di bello :)

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