giovedì 26 giugno 2008

Sulla cresta... sempre in equilibrio

Succedono sempre molte cose. Così tante che sono in ritardo.


Ho celebrato un anno di nozze.


Ho ricevuto un premio da qualcuno che mi è molto caro.


Sono volato dalla bici.


Soprattutto, ho scritto l'ultima frase della storia portante del nuovo romanzo. Ora non mi resta che preparare le pagine di diario e i documenti da aggiungere alla narrazione. Poi la prima stesura sarà completa con quasi un mese d'anticipo sulla tabella di marcia.


Giusto in tempo, visto che una telefonata inattesa ha aperto un risvolto molto interessante. Proprio vero: le coincidenze non esistono. La vita è un'onda, caotica, furiosa, selvaggia... ma regolata da un disegno e da leggi molto precise.


Voglio imparare a fare surf.


lunedì 9 giugno 2008

Tunnel's end


Si procede: sfrutto i tempi morti, sfrutto l'ora di treno, a volte le fermate del metrò, le pause per il pranzo al lavoro e le ore serali dopo cena. Sto continuando a scrivere e comincia la parte finale del nuovo romanzo. La discesa nel buio, il precipitare degli eventi. Dovrei terminare la prima stesura prima di agosto. Mi mancano una decina di capitoli della parte in prima persona, poi dovrò creare le "pagine di diario" e i vari inserti inforativi, documenti, rapporti ecc. Continua a essere un lavoro duro, un lavoro gratificante. Ma l'impazienza è sempre tanta. Vorrei avere tutto pronto e finito. Vorrei avere Mor pubblicato. Vorrei...

martedì 3 giugno 2008

Private Investigations

Gli agenti investigativi del Federal Bureau of Investigation non hanno scrivanie. O meglio, hanno in una stanza una serie di scrivanie che possono sfruttare di volta in volta, temporaneamente. Inoltre gli agenti investigativi dell'FBI non hanno un proprio computer, in centrale. Sono condannati a una sorta di nomadismo, che però costituisce la loro più grande forza. Il fatto di non essere legati all'ufficio, alla scrivania, al computer, fa sì che siano spesso in strada. Parlano con la gente, ascoltano quello che la città ha loro da dire. Non è un artificio narrativ di scrittori di pulp e crime story, è proprio così. Conducono investigazioni sul campo a un livello tale che gli investigatori di altre agenzie non riescono a comprendere. Certe volte, infatti, solamente uscendo e andando a guardare di persona si riesce a cogliere quel "quid" in più, una vibrazione, una sensazione, quel particolare messaggio che un luogo o una situazione possono comunicare solamente a chi si reca sulla scena.
Ebbene, è proprio questo quello che ho fatto sabato mattina. Mi sono recato a ispezionare di persona due siti, due luoghi importanti per la storia che sto intessendo. Uno è l'incrocio dove Sara avrà il suo incidente.


Incidente


L'altro è un punto particolare de tracciato della metropolitana milanese. Vedere di persona i posti dove ambiento le mie storie è una cosa che mi è sempre piaciuto. Con Legame Doppio non sono andato a cercarli di persona: ci vivevo. Ebbene, con questo romanzo le cose sono ben diverse. L'unico rimpianto è che l'ATM non mi abbia voluto concedere il permesso di visitare i suoi tunnel. Motivi di sicurezza, hanno detto. Pazienza.


 Tracciato



Quando poi sei in strada, a condurre indagini e ricerche sul campo, a guardare la gente, a seguire il tuo istinto e a vedere dove ti conducono i tuoi passi, puoi fare interessanti scoperte: ecco che dietro un angolo ti si apre uno scorcio di strada, un dettaglio, un particolare che prende prepotentemente posto nel quadro che avevi costruito. Questo è quello che è accaduto sabato mattina: quasi casualmente ho deciso di lasciare che fosse l'istinto a seguirmi e accesa la fotocamera, sono andato dietro al mio naso, fino a imbattermi in un passaggio altamente evocativo...


 Sorpresa


E poi... per formare un buon agente investigativo - o uno scrittore - cosa c'è di meglio di un'accademia?


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