disclaimer: l'uso di termini come "sezionare" o l'idea relativa al sezionare esseri viventi mi ripugna pesantemente, l'idea stessa di vivisezione è una barbarie, quanto di più vicino a un disegno infernale, per quanto mi riguardi
da Wikipedia
Reverse engineering (RE) is the process of discovering the technological principles of a device, object or system through analysis of its structure, function and operation.
che tradotto in modo un po' maccheronico e approssimativo sarebbe...
Ingegneria inversa: è il processo di scoprire i principi tecnologici di un dispositivo, oggetto o sistema attraverso l'analisi della sua struttura, delle sue funzioni e del suo modo di operare.
Insomma, è un po' quello che cerchiamo di fare leggendo e studiando i romanzi di autori che "ce l'hanno fatta", alla ricerca del segreto che fa la differenza tra Loro e Noi.
Più o meno quello che fanno certi scienziati pazzi che aprono tutto quello di strano che trovano per capire come funziona (e a volte finisce molto male... basta leggere Alle Montagne della Follia per capire cosa intendo).
Lasciamo perdere che in campo Fiction sono al 95% stranieri. Lasciamo perdere che siamo un popolo di esterofili. Lasciamo perdere che "no, il fantasy o l'horror in Italia non funzionano a meno che tu non ti chiami King o Martin".
Lasciamo perdere?
NEANCHE PER SOGNO!
..mi viene sempre in mente Misery non deve morire, quando la protagonista, Annie, racconta a Paul di come abbia tentato in passato di scrivere romanzi come lui. Diceva di sapere a menadito ogni frase, ogni parola usata, ma ciò che produceva non assomigliava neanche lontanamente all'originale!
RispondiElimina...be', perché comunque un romanzo è il risultato di un processo creativo. E alla fine per ottenere una "creazione", dobbiamo avere qualcosa che all'inizio del lavoro non c'era. Altrimenti copiamo solamente. ...e non vale più.
RispondiEliminaMa che bel blog :) e dire che l'ho scoperto solo ora...
RispondiEliminaLe cose che dici sull'esterofilia dei lettori italiani le condivido molto, e ne parlo da tempo anche sul mio blog.
Purtroppo molti non riescono proprio a immaginarsi, che ne so, un romanzo di zombie ambientato a Milano (invece che a New York), o una storia di fantasmi a Bologna (invece che a Londra).
Qualcosina ultimamente si muove, ma siamo ancora mooolto lontani dal normalizzare la situazione.
Che scarso amor patrio :(