lunedì 9 settembre 2013

Stephen sbaglia tutto, eppure...

Sto leggendo Christine. Ce l'avevo nella libreria da parecchio tempo e la voglia di qualcosa di nuovo e diverso dai racconti di Altrisogni o dalle altre cose a cui mi sto dedicando in questo periodo me l'ha fatto selezionare come la lettura di questo settembre.
Mi hanno colpito due cose.
La prima è che il romanzo è pieno di cose che, se fossero state contenute in uno componimenti che arrivano ad Altrisogni mi avrebbero fatto propendere per un rifiuto. I periodi sono lunghi, strutturati in modo eccessivamente articolato e pieni di inside joke per americani della provincia e di conoscitori degli anni '50. Descrizioni a bizzeffe, spesso ricche di dettagli in un modo tale che tre dei quattro recensori che hanno parlato dei miei libri verrebbero presi dalle convulsioni. Ritmo sonnacchioso (sessanta pagine e c'è stata solo una piccola allucinazione durata sei righe). Ambientazione l personaggi sanno di già visto (il nerd, il bello-bravo-atletico, la bella che si invaghisce dello sgorbio ma che non distegna il bello-bravo-atletico, i bulli). Anche l'idea di base lascia a desiderare e ha delle lacune (automobile d'epoca che pare avere una personalità e affascina lo sfigatello di provincia).
La seconda è che è un romanzo eccezionale e che a renderlo tale è proprio la scrittura di King. È fluida, scorrevole, evocativa. Conosco molti detrattori della sua scrittura, alcuni sostengono addirittura che gli ultimi suoi lavori siano opera di Ghostwriter (per molti di questi detrattori ho dubbi sul fatto che abbiano davvero letto i romanzi di King), io mi schiero totalmente a suo favore. Adoro i suoi saggi (Danse Macabre sopra a tutti gli altri) e le prefazioni ai suoi racconti e romanzi sembrano quasi chiacchierate di fronte a una birra nel suo pub preferito. Tuttavia ci sono certi romanzi che scivolano lenti come uno swing e che sono altrettanto affascinanti. Ti prendono e ti portano nei suoi luoghi, nei suoi personaggi, nei suoi incubi e sogni. Santo cielo, quanto mi piace. E per fortuna ho ancora svariate centinaia di pagine di Christine da leggere. Lo sto leggendo nella sua edizione SK Economica (SK sta per Sperling & Kupfer, ma potrebbe anche essere Stephen King), con l'ottima traduzione di Tullio Dobner (che tra termini di meccanica e cultura popolare americana degli anni '50 e '70 si deve essere fatto un mazzo notevole.

E intanto...?
Ah, be', intanto sono successe un sacco di cose. La via per il cuore di un uomo ha trovato pubblicazione, come anche Il contratto. Sto provando a far pubblicare Le prime gocce e c'é Hellfire che attende un giudizio. Quattro racconti avviati per la loro strada. Contemporaneamente a tutto ciò c'è un romanzo in scrittura e quasi del tutto ultimato (ci vediamo su Lachesis), un romanzo in giro per editori (il romanzo che ho scritto in treno) e un altro romanzo (lavoro professionale, se non fosse che l'altra parte di "professionale" non si è ancora concretizzata) che è su una scrivania "importante".
Il 9 dicembre 2012 c'è stato un evento non da poco...
...e nel frattempo è nato questo.

Scusate, Christine mi chiama.

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