martedì 8 aprile 2008

Questione di atteggiamento...

Ho esordito pubblicando un racconto su un'antologia. A questo hanno fatto seguito un fantasy sulla rivista Inchiostro e un racconto comico di ispirazione horror sulla scomparsa rivista Cult Fiction. Ho pubblicato un racconto della serie Il Diacono per la scomparsa rivista Horror Mania e poi sono arrivate altre due antologie, ciascuna con un mio racconto di fantascienza.
Poi è arrivato il romanzo horror Legame Doppio pubblicato con Asengard. Ho scritto un secondo romanzo horror ancora non pubblicato e ne sto scrivendo un terzo. Ricevo costantemente proposte per nuove antologie o per creare contenuti narratrivi di vario tipo (anche se non se n'è ancora realizzata nemmeno una...). Eppure se devo definirmi "scrittore" sono a disagio.


Pare che quando il regista Kevin Smith non era ancora un regista ed era semplicemente un commesso in una videoteca, a un certo punto sia rimasto a casa. Caduto in depressione ha cominciato a sentire frustrate le sue aspirazioni di diventare regista. Infastidita da questo calo di fiducia, sembra che la sorella gli abbia detto a un certo punto "Vuoi fare il regista? Comincia a comportarti come tale e a pensare di esserlo!"



Ecco...
...c'è un manuale o una guida per imparare a considerarsi scrittore?

8 commenti:

  1. stavo scrivdendo proprio un post sullo scrittore.ma con altre prospettive

    c'è, credo, lo specchio, la percezione influenza l'essenza, l'essere considerato tale ti rende scrittore ( oggi funziona così)

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  2. sì, magari funziona così ma... come si fa a far scattare quella cosa per cui ti guardi indietro e decidi che sì, forse ora sei uno scrittore? :)

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  3. Non sono una scrittrice ma credo che l'unico modo sia guardarsi dentro: quando si pensa continuamente alla scrittura, quando ogni attimo buono lo si occupa per esprimere in parola i propri pensieri e i proprio racconti, quando qualcuno ti dice che attraverso le tue parole è riuscito a percepire un'emozione.... beh allora credo che ci si possa definire scrittori, indipendentemente dal giudizio degli altri o al successo editoriale dei propri scritti. Non dico queste cose come la moglie di uno Scrittore, ma come una persona che crede nella percezione di se in maniera ampia e infinita. Ognuno di noi è quello che desidera essere, tu vuoi essere uno scrittore e lo sei, tu vivi come uno scrittore, parli come uno scrittore, tu Senti come uno scrittore. Nessuno potrà mai negarlo, solo tu devi ancora convincertene forse perchè pensi che peccheresti di superbia. Ma ricorda, essere uno scrittore non vuol dire per forza essere un bravo scrittore. Quindi definisciti scrittore senza scrupoli, bravo o meno lo decideranno i lettori. E se i lettori non penseranno che sei bravo.... (cosa che non può succedere) tu non ti arrendere perchè se tu ti ritieni bravo, lo sarai. E comunque molta gente ormai ti ritiene un bravo scrittore esordiente. Per me, logicamente, sei il MIGLIORE (Simonina patriota). Ti amo

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  4. Sto leggendo il tuo romanzo, anche se sono a poco più della metà. Complimenti, per adesso.

    Buon we
    Francesco

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  5. GRAZIE!
    Buona lettura... molti dicono che dopo la metà decolla e migliora. Coraggio ;)

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  6. Yep, finito.
    Ho lasciato la mia impressione su Anobii.

    complimenti e in bocca al lupo per il futuro,
    Francesco

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